Rapolla (PZ) - Basilicata - Italy - Video di Rapolla

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Rapolla è un comune italiano della provincia di Potenza in Basilicata. Noto per la produzione vinicola (Malvasia, Aglianico e Moscato conservato nelle cavità di tufo vulcanico del Parco Urbano delle cantine), olivicola (l’olio extravergine di oliva) e turismo termale, collegato alla presenza di fonti di acque acidulo-ferruginose che sgorgano dalle tre sorgenti in contrada "Orto del Lago".

Storia
Resti di una mastodontica necropoli trovati in località Toppo d’Avuzzo testimoniano che il territorio di Rapolla fu abitato già nel neolitico.

Storia greca e romana
La leggenda vuole che la sua nascita sia da collocarsi nell’XI secolo a.C. ad opera dei discendenti del mitico eroe Diomede che costruirono nella zona tra il Vulture e l’Ofanto alcuni templi tra cui quello di Venere a Rocchetta e quello di Apollo a Rapolla, da cui l’etimo dell’antica Strapellum che potrebbe essere derivato da stratiotai apollon che significa soldati a guardia del Tempio di Apollo.

La storia ufficiale di Rapolla risale al V secolo a.C. ad opera dei coloni greci che fondarono, in Italia meridionale ed insulare, la Magna Grecia. Assieme ai maggiori centri dell’epoca: Metaponto, Heraclea, Taranto, Siponto, Bari, Lucera e Troia, Rapolla si configura come una delle sentinelle greche più estreme nell’entroterra.

Notizie più precise sono legate alla battaglia di Heraclea nel III secolo a.C., sulle coste ioniche, quando le truppe del generale romano Luscino ritiratosi nell’entroterra lucano dopo la sconfitta con i greci di Pirro e i loro Trenta Elefanti, si accamparono sulle Terrazze del Cerro site a oriente del territorio rapollese; di lì i romani intravidero una fortificazione ai piedi del Monte Vulture: era l’allora Strapellum, un fortilizio militare con un tempio greco al centro dominato da una torre; quando i soldati romani oltrepassato il vallone dell’Ontrolmo entrarono a Strapellum, ansiosi di incontrare la Cavalleria Lucana, videro gente riversa a terra e resti di battaglia; allora, convinti di non aggiungere "sangue al sangue" i soldati romani posero sulla porta del paese (presumibilmente l’Arco dell’Annunziata) una mattonella di terracotta rossa con un’iscrizione recante due serpenti attorcigliati che nel linguaggio militare romano di allora voleva dire, "Attenzione: è luogo sacro, non si passa, non si fa rumore". Tale significato attribuito ai due serpenti rimane dubbio in quanto oggi sullo stemma comunale i due serpenti attorcigliati stanno a raffigurare le due fiumare Melfia e Ontrolmo che delimitano, sui versanti nord e sud, il vecchio centro abitato.

Fu sede vescovile per quasi 1000 anni (dal 603 al 1528, anche se le datazioni ufficiali riportano l’anno 603, e, con un grosso vuoto storiografico si passa dal 1026 al 1528) per mano di Papa Gregorio I che nell’anno 603, a premura di Teodolinda regina dei Longobardi e del Re Agilulfo, per assecondare il desiderio dei Principi di Rapolla, fonda la Diocesi con Agnus I, primo Vescovo di Rapolla

Nel 1127 fu assalita e saccheggiata da Lotario II. Schieratasi in favore di Roberto di Loritello, fu assalita e distrutta dai Normanni nel 1163. Ricostruita e fortificata da Guglielmo il Buono, fu terra demaniale sotto gli Svevi. Ribelle a Manfredi dopo la morte di Corrado[non chiaro], fu riconquistata da Galvano Lancia che la tenne sino al 1266. Assegnata da Carlo I d’Angiò a Giovanni Galard, ad Herveo de Chevreuse e poi ad Anselino de Toucy, alla fine del secolo XIII era feudo di Ugone de Sully.

Monumenti e luoghi d’interesse
Bassorilievo dell’Annunciazione (fianco destro della concattedrale di Rapolla)
Rapolla in quanto storica sede vescovile vanta un alto numero di costruzioni sacre anche rurali. Si contano tre conventi, due monasteri, tre croci, dieci laure, cinque eremi, sette chiese, e, se si considera il passato come curia vescovile, perfino la badia di Santa Maria di Pierno e la badia di Monticchio.

Chiesa di Santa Lucia
Di origine normanna e ispirata a modelli bizantini, fu la prima cattedrale di Rapolla. Ha una forma planimetrica di epoca romanica derivante dalla fusione della pianta a croce greca con la basilicale latina a tre navate. Si ottiene così un organismo basilicale costituito da un doppio schema di chiesa a croce greca posto l’uno di seguito all’altro, con la saldatura nell’asse trasversale mediano.

Concattedrale di Santa Maria Assunta
La cattedrale fu costruita su un’antica chiesa paleocristiana distrutta dai melfitani nel 1183 (chiesa paleocristiana che a sua volta fu costruita su un tempio greco). I lavori iniziarono nel 1209 con la costruzione del campanile ad opera di Mastro Sarolo da Muro Lucano, al quale si deve la paternità dei bassorilievi raffiguranti l’Annunciazione e il Peccato originale; l’opera fu commissionata dal vescovo Riccardo.

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Di RCvideo

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