Camerota (SA) - Bandiera blu 2023 - Campania -Italia

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Camerota è un comune italiano della provincia di Salerno in Campania.

Caratterizzato da un’impronta medioevale, il centro storico è ben delineato e sono ancora visibili numerosi edifici risalenti a quell’epoca. Quest’ultimo è altresì conosciuto informalmente come "Camerota alta", per distinguerlo dalla frazione balneare di Marina di Camerota.

Il suo nome deriva molto probabilmente dal greco καμαρωτός (traslitt. kamarōtós, "ricurvo") o dal latino Camurus ("incurvato"). In entrambi i casi si riferisce alle numerose grotte calcaree, in cui ancor oggi è possibile trovare reperti archeologici risalenti all’era Paleolitica. Infatti il territorio è uno dei luoghi più importanti in Italia per lo studio della cultura preistorica lungo la costa. Si trovano persino resti di ippopotami come preda della caccia.

Una spada di bronzo è stata trovata sul territorio, ma ci sono pochissime tracce di frequentazione durante il periodo della colonizzazione greca e dell’Impero romano.

Dopo la caduta dell’Impero romano d’Occidente nel V secolo, i pochi ritrovamenti attestano di un territorio scarsamente popolato. Solo a Policastro, vicino al territorio, si trova traccia di un tentativo di ricostruzione delle fortificazioni e della chiesa episcopale con la sua bell’abside tricora bizantina del VI secolo. Nel secolo successivo le regioni dell’entroterra cadevano sotto la dominazione longobarda, mentre la dominazione navale dell’Impero romano da Costantinopoli assicurava il minimo di vita urbana a posti fortificati lungo la costa, come a Policastro, Molpa e Agropoli. La lingua amministrativa, militare ed ecclesiastica nell’enclave imperiale era greca come già a Costantinopoli. I monaci, che si trovano nei secoli successivi dalla Calabria settentrionale fino a gran parte del Cilento, erano di lingua greca, ma in genere erano italiani nativi del Mezzogiorno e di conseguenza sono denominati italo-greci.

Con il diffondersi della cultura musulmana nel VII secolo, che acquistò forza navale di Siria ed Egitto, la dominazione romana del mare venne penalizzata e l’intera geopolitica del Mediterraneo cambiò.

Nell’Alto Medioevo il territorio strategico di Camerota era una zona di confine fra il longobardo Principato di Salerno e l’imperiale thema di Calabria bizantino. La regione nell’Alto Medioevo, scarsamente popolata, ospitava eremiti italo-greci che occupavano le grotte come quella di San Biagio. Insediamenti rurali nascevano vicino alle badie italo-greche di San Cono(one) e di San Pietro a Licusati prima dell’inizio dell’XI secolo. Nella badia vicino a San Giovanni a Piro esisteva uno scriptorium già noto dal 1020, dove si trascrivevano codici in greco bizantino. Non ci sono indizi che il territorio di Camerota fosse integrato nella notevole espansione economica e demografica del principato longobardo. Non si sa nemmeno se i Longobardi a Camerota avevano creato una fortificazione con una guarnigione. Però si sa che con l’avvento dei Normanni il territorio cominciava a essere popolato e capace di produrre ricchezza.

Dopo la conquista di Salerno per opera dei Normanni nel 1076, appare una famiglia signorile nel territorio, con consistente proprietà nel Cilento. Florio di Camerota era un funzionario reale molto in vista nel Regno di Sicilia durante la seconda meta del XII secolo.

Nel 1552 la cittadina è devastata e saccheggiata dai Turchi del raìs Dragut. Nel 1647 la città, cavalcando la sommossa di Masaniello, si solleva contro il proprio signore e nel 1828 aderisce ai moti cilentani soffocati dai Borboni. Conseguentemente vengono fatte edificare dal viceré di Napoli le Torri di vedetta, che sono tuttora visibili.

Dal 1811 al 1860 è stato capoluogo dell’omonimo circondario appartenente al Distretto di Vallo del Regno delle Due Sicilie.

Dal 1860 al 1927, durante il Regno d’Italia è stato capoluogo dell’omonimo mandamento appartenente al Circondario di Vallo della Lucania.

l mito di Camerota è elaborato dal letterato napoletano Berardino Rota (1508-1575), ad apertura della sua opera poetica in latino Sylvarum seu Metamorphoseon liber. Narra di una bellissima ninfa di nome Kamaraton, della quale Palinuro, nocchiere di Enea – la cui sventurata morte era stata trattata da Virgilio nell’Eneide -, avendola vista nuotare in una notte di luna, se ne innamora all’istante. Palinuro chiese la mano alla ninfa, ma lei lo respinge con brutalità e freddezza. Eccessivo è il dolore da sopportare per Palinuro e così egli invoca il dio del sonno Morfeo, a cui chiede di portar via le sue pene. Addormentato dunque il valoroso nocchiero, cade dalla nave e annega in quella stessa notte. La dea dell’amore Afrodite, indignata dal comportamento di Kamaraton, per punirla la tramuta nella collina dove attualmente sorge Camerota.
Fonte: Wikipedia

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Di RCvideo