Il Cedro di Santa Maria del Cedro – La storia
Il Cedro di Santa Maria del Cedro – La storia

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Il Cedro di Santa Maria del Cedro – La storia

Il “Cedro di Santa Maria del Cedro DOP” è un frutto iconico della Calabria, con una storia profondamente intrecciata con il territorio e la cultura locale, in particolare con quella ebraica. Ecco un riassunto della sua storia:

Origini Antiche e Legame con la Cultura Ebraica:

  • Introduzione in Italia: Il cedro fu introdotto in Italia dai coloni ebrei già nel III secolo a.C. La sua coltivazione nella zona della Riviera dei Cedri (che prende il nome proprio da questo agrume) è attestata da secoli.
  • Significato Religioso: Il cedro (nella sua varietà “Diamante Liscio”), noto come “Etrog” nella tradizione ebraica, è un elemento centrale della festa di Sukkot (Festa delle Capanne), che commemora la permanenza degli Israeliti nel deserto. Rabbini da tutto il mondo visitano ogni anno Santa Maria del Cedro per selezionare i cedri più puri e idonei per questo rito. Questo legame millenario ha plasmato l’identità della regione.

Il Territorio e la Sua Evoluzione:

  • Laos, antica colonia della Magna Grecia: L’area di Santa Maria del Cedro vanta una storia molto antica. La località di Marcellina, una frazione di Santa Maria del Cedro, corrisponde all’antica città di Laos, fondata dai Sibariti nel 510 a.C. dopo la distruzione di Sibari. Reperti archeologici testimoniano questa antica presenza.
  • Cipollina diventa Santa Maria del Cedro: Fino al 1948, Santa Maria del Cedro era una frazione di Grisolia e si chiamava Cipollina. Nel 1948 divenne comune autonomo. Nel 1955 assunse il nome di Santa Maria e, nel 1968, in riconoscimento dell’importanza del cedro per l’economia e l’identità locale, il comune cambiò ufficialmente nome in Santa Maria del Cedro.
  • La Riviera dei Cedri: L’intera costa dell’Alto Tirreno cosentino è conosciuta come “Riviera dei Cedri” proprio per la presenza diffusa e storica di questa coltivazione.

Il Cedro di Santa Maria del Cedro oggi:

  • DOP (Denominazione di Origine Protetta): Nel maggio 2023, il “Cedro di Santa Maria del Cedro” ha ottenuto il riconoscimento di Denominazione di Origine Protetta (DOP) dall’Unione Europea. Questo sigillo tutela e valorizza le caratteristiche uniche del frutto, legate indissolubilmente al suo territorio di produzione e alla selezione genetica secolare operata dai coltivatori.
  • Caratteristiche: Il Cedro di Santa Maria del Cedro DOP è un esperidio dalla forma ovale, con buccia liscia e consistente di colore verde intenso tendente al giallo. La polpa è giallo paglierino, priva di semi, con un odore aromatico e un sapore intenso e acidulo. Non è solitamente consumato al naturale, ma viene trasformato in prodotti dolciari come canditi, confetture, caramelle e liquori. La sua essenza è anche utilizzata nell’industria cosmetica.
  • Raccolta: La raccolta avviene gradualmente e solo a mano, per non danneggiare i frutti. La raccolta principale va da metà ottobre a metà dicembre, mentre una raccolta tardiva si svolge tra febbraio e aprile.
  • Museo del Cedro: A Santa Maria del Cedro esiste il Museo del Cedro, istituito dal Consorzio del Cedro di Calabria. È un luogo fondamentale per scoprire la storia, la coltivazione, la lavorazione e il legame culturale del cedro, in particolare con la tradizione ebraica.

In sintesi, la storia del Cedro di Santa Maria è una testimonianza di come un frutto possa plasmare l’identità di un luogo, con radici che affondano nell’antichità e un futuro garantito dal riconoscimento della sua unicità e qualità.

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