PADULA :: 30/10/2024 :: In vista del grande evento mondiale del Giubileo del 2025, il cui tema sarà Pellegrini di Speranza, la Calabria si prepara a partecipare attivamente. Elia Fiorenza, docente di Storia Economica presso l’Università della Calabria, ha dichiarato: "Ci prepariamo per questo grande evento, che verrà inaugurato la notte della vigilia di Natale, il 24 dicembre, con l’apertura in San Pietro della Porta Papale. Certamente anche la nostra regione, la Calabria, è interessata a questo grande evento, che andrà a coinvolgere tutte le dodici diocesi della regione".
Il docente ha sottolineato il ruolo attivo del corso di laurea in Scienze Turistiche dell’Università della Calabria: "Stiamo preparando una serie di progetti volti a istituire alcuni itinerari giubilari, per far conoscere agli studenti e a tutta la Calabria il turismo religioso della nostra regione".
Tra gli itinerari principali, Fiorenza ha menzionato il percorso bizantino, che celebra il monachesimo Calabro greco: "Abbiamo diversi percorsi che vanno dal percorso bizantino, che interessa un po’ tutta la Calabria, legato ai monaci profughi dall’Oriente e dalla Sicilia, che a partire dal VII-VIII secolo d.C. si stanziarono nell’entroterra della nostra regione".
Un altro itinerario rilevante è quello dedicato a San Francesco di Paola, Santo Protettore della Calabria, il cui culto continua a richiamare l’attenzione e la devozione dei fedeli da tutto il mondo. Fiorenza ha sottolineato l’importanza di questi luoghi di culto per il Giubileo: "Sono questi alcuni dei tanti santuari che certamente saranno elevati a santuari giubilari per il prossimo Giubileo 2025".
Oltre agli itinerari culturali e spirituali, l’iniziativa prevede la valorizzazione delle eccellenze calabresi: "Stiamo cercando di attivare una serie di percorsi legati alle eccellenze locali, come il riso di Sibari, l’olio e il miele, tutte produzioni che hanno un impatto positivo sull’economia regionale".
Il Giubileo del 2025 rappresenta un’opportunità unica per la Calabria di valorizzare il proprio patrimonio storico, culturale e spirituale, oltre che le risorse economiche locali, rafforzando il legame tra religione, cultura e sviluppo economico.